Rai1 ha scelto Remi, versione cinematografica di uno dei cartoni animati di maggior successo degli anni ’80, per “rallegrare” i telespettatori distratti dal cenone natalizio. Film che, per quanto riguarda l’Auditel, dovrà vedersela con l’immarcescibile Una poltrona per due su Italia1, oltre a uno special natalizio di Elisa su Canale5, ai conturbanti Mr. & Mrs. Smith, al secolo Brad Pitt e Angelina Jolie, su Rai4, e all’americanissimo Natale a Roma in prima visione Tv su Rai2, “ruffiana” produzione Hallmark.
In seconda serata dopo il 45° Festival del Circo di Montecarlo, Rai3 farà invece rivivere le atmosfere familiari del Natale in casa Cupiello, nella sua versione del 1977, la seconda e ultima diretta e interpretata da Eduardo De Filippo per la televisione dopo quella del 1962.
Remi, il film
Dopo dieci anni di galera, Jérôme Barberin (Zaccaï), indigente cittadino della Francia d’inizio Novecento, scopre che sua moglie (Sagnier) ha allevato in sua assenza – e a sua insaputa – il piccolo Rémi (Paquin) che insieme avevano trovato e accudito sperando nella ricompensa dei suoi genitori, pentiti del suo abbandono. A causa dell’aggravarsi della loro condizione di povertà, costretti a disfarsi anche di un’amata mucca, il destino del bambino sarebbe dunque stato l’orfanotrofio, se Jérôme non l’avesse ceduto per denaro a un tal Vitalis (Auteuil), un vecchio artista di strada – e un tempo rinomato violinista – che lo acquista per trenta franchi per far miglior presa sul pubblico dei suoi spettacoli, animati da Capi, un cane, e Joli-Cœur, una scimmietta. Ma da bravo musicista qual è stato nel passato, Vitalis intuisce nel bambino una grande dote: la voce – celestiale – perfetta per un cantante. Così, oltre a insegnare al piccolo l’arte del canto, Vitalis provvede anche alla sua istruzione.
Nel loro consueto peregrinare i due fanno un giorno la conoscenza, in Inghilterra, della ricca signora Harper (Ledoyen) e di sua figlia Lise (Masson), una bambina disabile con cui Rémi stringe una più che affettuosa amicizia. Donna che offre al piccolo un tetto nel momento in cui dovrà subire un nuovo abbandono: quello di Vitalis, arrestato per un malinteso. Evento che avrà una ricca serie di conseguenze note ai più. O almeno a tutti quelli che sono cresciuti davanti alla tv dei ragazzi nei primi anni Ottanta.
Remi per Paolo Mereghetti
“Per la sua ennesima versione cinematografica, la sceneggiatrice Christine Richard adatta Senza famiglia di Hector Malot con moltissime ma funzionali libertà (a partire dalla cornice in cui l’ormai anziano e ricco ex cantante Rémi [Perrin] racconta in flashback la sua storia a un bambino [Bousson] che si scoprirà essere un ospite dell’orfanotrofio da lui fondato e gestito con Lise, diventata sua moglie). Il regista, abile a impaginare classicamente e nel dirigere l’ottimo cast, non ha pretese di attualizzazione della materia; ma se rispetta le caratteristiche di feuilleton e di fiaba dagli accenti dickensiani, non riesce a sottrarsi a una certa enfasi anacronistica e a qualche melensaggine di troppo” (Il Mereghetti).
Rémi (Rémi sans famille, drammatico, FRA, 2018) regia di Antoine Blossier. Con Daniel Auteuil, Maleaume Paquin, Virginie Ledoyen, Albane Masson, Jonatahan Zaccaï, Ludivine Sagnier, Simon Armstrong, Nicola Duffett, Nicholas Rowe, Zoe Boyle, Jacques Perrin, Elliot Bousson