Se il cinema è quell’arte che nutre l’immaginazione e permette di comunicare in immagini, e spesso in forma poetica, l’incomunicabile, il cinema di Christopher Nolan ci invita a superare anche i confini della nostra conoscenza se non si è esperti di fisica. Che poi questa sia quantistica o pura, poco importa. Sta di fatto che nessuno meglio di lui, al momento attuale, riesce a trasformare la scienza in un grande spettacolo cinematografico. E lo dimostra il successo di Oppenheimer nelle sale, e quello dei suoi film precedenti trasmessi in prima serata sui canali del digitale terrestre. Fruibili cioè per tutti, senza distinzione alcuna.
E se tutti abbiamo già visto Batman Begins, Memento, The Prestige, Insomnia, Inception e Dunkirk, è finalmente giunto il momento di Tenet – che sarà in prima serata e visione su Italia1 mercoledì 20 settembre – anticipato da Interstellar, questa sera nella stessa fascia oraria sullo stesso canale Mediaset.
Nel titolo, tutto il film: un palindromo di origine antica diventa il simbolo di una tecnologia proveniente dal futuro grazie alla quale è possibile invertire l’entropia degli oggetti e viaggiare indietro nel tempo; e parola d’ordine della missione che vuole scoprirne di più. In Tenet quindi il tempo finisce per “riavvolgersi” come la disposizione delle lettere della stessa parola suggerisce. Qui però non sveleremo altro per non impoverire la prima visione di chi non l’ha ancora apprezzato. Ma sui significati più reconditi del film ci siamo ampiamente esercitati all’indomani della proiezione in sala: a voi la scelta.