Se Christopher Nolan ha fatto recentemente parlare di sé anche per il valore “scientifico” di Oppenheimer, al quale ha dedicato più di 10 anni di studio per la ricostruzione storica – e sugli atti del processo che l’inventore della bomba atomica dovette sostenere – metodo analogo il regista impiegò nel rilancio di Batman per la Warner Bros, dopo il fiasco del Batman & Robin di Joel Schumacher. Ne nacque Batman Begins al quale fecero seguito Il cavaliere oscuro e Il cavaliere oscuro – Il ritorno, in prima serata su Italia1 da oggi 27 fino al prossimo venerdì 29 dicembre.
Batman Begins
Christopher Nolan lavorò alla scrittura di Batman Begins, il primo episodio della trilogia del cavaliere oscuro, a fianco del produttore, sceneggiatore, regista ed esperto di fumetti statunitense David S. Goyer. Traendo spunti dai testi di Frank Miller che rinarrò le origini di Batman per la D.C.Comics; ma anche dal Superman di Richard Donner e da Blade Runner per la caratterizzazione e l’ambientazione dell’opera.
Dando luogo a un autentico “romanzo di formazione” del supereroe e a un’opera che è espressione della cultura americana post 11 settembre (Batman Begins è del 2005); con qualche eco di Star Wars, un “armamentario alla James Bond, i combattimenti alla orientale” (Il Mereghetti). E qualche concessione al live action in luogo della computer grafica. Tutti fattori che fecero del film un campione d’incassi, contribuendo alla consacrazione di un Nolan forte del consenso della critica su Memento (2000) e Insomnia (2002). Ma ancora impegnato nella scrittura di Inception (2010).
Il cavaliere oscuro
Il successo di Batman Begins fu tale da favorire la realizzazione di un sequel a distanza di soli 3 anni: Il cavaliere oscuro (2008). Con David S. Goyer questa volta Nolan lavorò al soggetto sulla base della miniserie Batman: Il lungo Halloween di Jeph Loebb e Tim Sale, e di The Killing Joke; pur coinvolgendo suo fratello Jonathan nella stesura della sceneggiatura.
Il cast di Batman Begins si arricchì così di un nuovo personaggio: Joker, interpretato da Heath Ledger, che morì poco prima della fine delle riprese; al giovane e talentuoso attore Nolan dedicherà Il film mentre l’Academy assegnerà un Oscar postumo. E se il conflitto fra Bene e Male in Batman Begins era più intimista, qui si esprime in tutta la sua drammaticità, con un ricorso all’uso della violenza cui il supereroe non riuscirà a sottrarsi. A determinare un’autentica apocalisse che lascerà Bruce Wayne sempre più solo. Il cavaliere oscuro diventa così “una riflessione non banale sulla barbarie che mina la società, dove i rimandi al terrorismo contemporaneo sono ancora più espliciti che in passato” (Il Mereghetti).
Il cavaliere oscuro – Il ritorno
Nel terzo e ultimo episodio della trilogia un ormai anziano Bruce Wayne è costretto a rimettere dopo 8 anni la maschera di Batman per scongiurare una minaccia nucleare su Gotham City; incalzato da Bane ma aiutato da Selina Kyle, “in arte” Catwoman.
Così si chiude “la trilogia del cavaliere oscuro” che vede di nuovo i fratelli Nolan alla sceneggiatura e David S. Goyer collaborare al soggetto. Il film si ispira a Batman: La vendetta di Bane di Chuck Dixon. Realizzato per buona parte con la tecnica che il regista sceglierà per Oppenheimer (IMAX 70mm.) il film è così ricco di riferimenti ai precedenti da divenire il più complesso della serie, definito da Paolo Mereghetti “una vera e propria apocalisse della ragione”. Ciò nonostante il successo di pubblico fu tale da annoverare l’intera serie tra le pellicole di maggior successo della Storia del cinema.